I quasi sessanta miliardi di api in Italia non riescono a soddisfare il consumo di miele e dei prodotti degli alveari del nostro paese, come dimostra il costante ricorso a prodotti importati, dall'incerta provenienza, dal basso costo, ma anche dalla bassa qualità. Perché non avviare un alveare? Non servono grandi capitali e si può scegliere di avviare l'attività di apicoltura in maniera progressiva, senza correre rischi. Le fonti di guadagno di un apicoltore sono molteplici: dall'arnia si ottengono polline, pappa reale, propoli, cera d'api, idromele e, ovviamente, il miele, che negli ultimi anni ha registrato un sensibile incremento di consumo pro-capite, sostenuto anche dalla cultura dell'alimentazione naturale che sempre più sta conquistando il consumatore italiano. La possibilità di vendere sul mercato locale è quasi sempre un'opportunità da cui cominciare e che rende quest'attività attrattiva e con pochi rischi anche per gli apicoltori inesperti. Passione per il lavoro all'aria aperta e per questi piccoli insetti e disponibilità di un terreno in cui collocare le arnie, anche di piccole dimensioni, di proprietà o in affitto, consentono di diventare apicoltore e di assicurarsi un'accattivante fonte di reddito. L'impegno può anche essere part-time.L'ebook Creaimpresa spiega, con informazioni pratiche, chiare, approfondite ed esaustive, come avviare un’attività di apicoltura di successo e senza commettere errori.L'ebook contiene il Business Plan dell’Attività di Apicoltura: piano economico-finanziario che riporta le voci relative ad investimenti, costi e ricavi al fine di fornire un’idea precisa di quanto costa avviare l’attività e di quanto si può guadagnare.